Resistenza, impatto ambientale quasi nullo, elevato indice di riusabilità. Sono solo alcuni dei principi che stanno alla base del concetto di sostenibilità quando si parla di materiali e rivestimenti per edifici residenziali e commerciali. Negli ultimi anni le aziende sono molto attive su questo fronte, non solo attraverso lo studio di processi produttivi che mirano ad un minor dispendio di energia ed utilizzo in termini di risorse, ma anche con investimenti nella ricerca e sviluppo di soluzioni sempre più rispettose dell’ambiente.
Uno dei materiali più ricercati, utilizzato come rivestimento per la casa e nelle costruzioni fin dall’antichità, è il legno. Sostituito, a partire dal secolo precedente, dal cemento e dal laterizio, sta piano piano ritornando sulla scena, grazie alle sue qualità intrinseche: è riciclabile, resistente, facilmente lavorabile, ha buone caratteristiche di isolamento termico, acustico e di regolazione dell’umidità. Aspetto fondamentale, che non va certamente sottovalutato quando si parla di questa tipologia di materiale, è la sua origine. Il legno, in generale, per rigenerarsi ha bisogno di tempistiche che non sono in grado di adempiere ad una produzione a ciclo continuo.
Per questo motivo è importante che il materiale provenga da foreste certificate, frutto di un processo naturale e non originato da fenomeni di deforestazione. Correlato a questo aspetto, è la certificazione PEFC, (Programme for the endorsement of forest certification schemes) che assicura che il numero di alberi tagliati non sia superiore a quelli ripiantati e che venga conservata la biodiversità delle specie arboree. L’impiego del legno è universale: utilizzato in facciata o all’interno degli ambienti, può essere facilmente impiegato sia a livello strutturale sia come finitura.
I rivestimenti metallici, utilizzati per le facciate, hanno il vantaggio di essere prodotti prefabbricati ai quali si può dare qualsiasi forma e di prestarsi per la realizzazione di facciate continue, leggere e resistenti agli agenti atmosferici.
I materiali più conosciuti sono l’acciaio, l’alluminio, il rame e lo zinco, disponibili sotto forma di pannelli, scandole, reti e tessuti. Fanno parte di questa famiglia di rivestimenti anche i pannelli “sandwich”, vale a dire pannelli isolati all’interno, che vengono utilizzati per facciate continue dall’alto valore di isolamento termico.
Così come l’alluminio, anche il vetro è un materiale con un elevato tasso di riciclabilità, anche se necessita di processi più complessi di depurazione e trasformazione a seconda anche del tipo di lavorazione a cui viene destinato.
Utilizzato prevalentemente come materiale per la realizzazione di infissi, facciate, divisori, il vetro può essere un valido materiale per la realizzazione di edifici ad alto contenimento energetico e comfort interno.
L’evoluzione tecnologica, inoltre, ha portato le aziende a produrre vetri sempre più “intelligenti”, capaci di mutuare le loro caratteristiche in base alle condizioni esterne: vetri basso emissivi e vetri a controllo solare che contengono o respingono il calore senza limitare la luminosità, vetri autopulenti, vetri termocromici, vetri che consentono l’isolamento acustico dai rumori.
Non si tratta di un vero e proprio materiale edile, ma anche la vegetazione può essere impiegata nel rivestimento delle facciate. I “green wall”, sono una valida soluzione per il miglioramento delle prestazioni dell’edificio, la qualità dell’aria e la riduzione dell’effetto “isola di calore”. Esistono diverse tecnologie per permettere lo sviluppo della vegetazione in verticale, inclusi sistemi che facilitano e integrano la manutenzione e l’irrigazione del verde.